Quanta energia sprechiamo
- Diego Messana
- 7 mag 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Nel 2019 la domanda energetica mondiale è arrivata a toccare i 14 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio (TEP).
In Italia il consumo interno lordo di energia all’anno è di circa 180 mln ton. Se ripartiamo questi consumi su tutti i cittadini italiani si evince che il consumo pro-capite è di 3 TEP. Peccato che 2/3, ovvero 2 TEP, finiscono per essere sprecati a causa di servizi diretti e indiretti (trasporto, costi di trasformazione, accise, ecc).
Considerato che una tonnellata di petrolio (1 TEP) equivale fisicamente a 6-7 barili di petrolio che hanno un costo di circa 450 $ (tenuto conto del prezzo 60-70 $), possiamo evincere che quando sprechiamo 2 TEP contemporaneamente buttiamo 800-1000 € al prezzo d’acquisto.
Come esplicano i numeri, l’approvvigionamento energetico rappresenta per l’Italia un costo perché ogni TEP che consumiamo serve a finanziare circa 450 $ all’estero, in più contribuiamo ad alimentare conflitti e disuguaglianze in tutto il mondo. La distribuzione disomogenea dei combustibili fossili genera infatti tensioni politiche e di conseguenza guerre per la fornitura o per le vie di passaggio alle risorse energetiche.
Gli effetti poi si ripercuotono su ogni cittadino: lo spreco di 2 TEP al consumatore finale incidono per circa 3000 €, l’equivalente di due mesi di lavoro in un anno per un contribuente medio. È evidente, dunque, la necessità di abbattere gli sprechi energetici per ridurre la dipendenza energetica del Paese ma anche per generare le risorse necessarie per affrontare gli obiettivi climatici. Dalla fine del 18° secolo è stato emesso nell’atmosfera un aumento del 35% di CO2, con evidenti conseguenze sulla instabilità climatica.
Risparmiare energia conviene perché ci guadagna lo Stato, il contribuente e l’ambiente.
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